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Il volume ripercorre l'itinerario, straordinariamente suggestivo, immaginato dai Giacobini al fine di incentivare, anche nell'ambito delle feste e delle cerimonie civiche, l'adesione popolare alla causa rivoluzionaria. Il contesto, nel quale il fenomeno si realizza, ricco di manifestazioni assai articolate, ha indotto a privilegiare, su ogni altro aspetto, l'apparato simbolico, marcatamente debitore nei confronti della ritualità tipica del mondo faraonico e tolemaico, fatto proprio dalla classe politica al potere. Nel corso dell'analisi, la festa del 10 agosto 1793, le cerimonie dedicate alla Dea Ragione e all'Essere Supremo, sono riproposte in tutta la loro immediatezza e suggeriscono all'autore efficaci richiami ad una doverosa riflessione filosofico-politica sugli indirizzi generali della Rivoluzione.